Steve Jobs, tra Arte e Tecnologia

Dalla blue box all’iPad, un viaggio nell’arte alla maniera di Jobs.

Fin dai tempi della costruzione della prima blue box  ad opera dei due Steve (Jobs e Wozniak) una delle qualità che hanno reso la figura del co-fondatore di Apple leggendaria è stata la sua capacità di avere sempre uno sguardo teso verso il futuro, mai contagiato dalla voglia di strafare o di dimostrare di saper guardare in avanti, ma caratterizzato dalla voglia di trovare un qualcosa di nuovo e soprattutto di bello che catturasse la gente comune. Più volte i suoi più stretti collaboratori sono stati da lui nominati artisti. Il suo obiettivo è sempre stato quello abbattere le barriere erette da decenni di ignoranza tra la tecnologia e le Arti.

Jobs era ossessionato da immagini di prodotti “brutti”. Lui non mirava soltanto alla funzionalità della tecnologia, ma anche, e soprattutto, allo stile e all’aspetto del suo hardware e del suo software.

Avendo lui abbandonato gli studi del Reed College e avendo seguito esclusivamente un corso di calligrafia si era appassionato all’arte della scrittura. Questo evento gli ha permesso di prestare sempre una grande attenzione al modo in cui una lettera con curve più sinuose riuscisse a trasmettere sensazioni diverse da una più squadrata, oppure da come un tratto più intenso sembri padroneggiare su di una linea sottile e tenue. Allo stesso modo durante la produzione dei primi Personal Computer curò quasi ossessivamente i caratteri tipografici, al punto di licenziare dei dipendenti per lo scarso impegno in questo campo.

Il canneto del bello, per Jobs non era puramente un’ossessione, ma un sentimento che doveva contagiare l’intera umanità. Egli affermò che tutto quello che ci circonda è bello, allora perché non dovrebbero esserlo anche i nostri compagni di vita (Personal Computer)? Perciò egli presenziò ogni singola seduta di progettazione dei componenti dei prodotti Apple.

 

L’impegno del co-fondatore di Apple fu tale da rendere il design del software e dell’hardware la spina dorsale dell’azienda di Cupertino. La sua poetica non è stata abbandonata grazie ad uno dei suoi più fidati collaboratori e oggi capo del team di sviluppo hardware e software, Jonathan Ive.

Da tutti conosciuto come la voce che descrive il design dei prodotti Made in Cupertino nei video mandati in onda durante i keynote, Ive impressionò da subito Steve Jobs con la sua innata predisposizione alla cura del design. Il loro primo incontro fu il più significativo, infatti Jobs si fece promettere assoluta sincerità riguardo le sue impressioni su ogni idea, ogni azione, ogni disegno o progetto.

Oggi la particolarità e lo stile del design uniti a materiali di eccezionale qualità sono alcuni dei tanti punti di forza della società di Cupertino. Nel corso di quest’ultimo decennio Apple ha bruciato la concorrenza presentando prodotti innovativi per design, tecnologia, utilizzo, basti pensare alle ultime generazioni di iPad e MacBook Pro, molto più sottili e sinuose delle precedenti.

La grandezza di Apple e del suo fondatore è stata costruita sulla capacità di convogliare in uno stesso dispositivo design mozzafiato e prestazioni senza rivali.