Facebook Home:rivoluzione “SI” ma successo “BOH”

Il 4 Aprile, a Menlo Park in California, Mark Zuckerberg ha presentato al mondo una “nuova esperienza” pensata per la comunicazione totale, Facebook Home.

La notizia, naturalmente, ha fatto il giro del mondo e tutti hanno gridato a gran voce la parola “Rivoluzione”. Senza ombra di dubbio il progetto lanciato dal fondatore del “social network blu” ha un sapore di novità, innovazione, rivoluzione, ma la storia ci insegna che ci sono state anche rivoluzioni che si sono tramutate in un vero e proprio fallimento e allora a questo punto una domanda mi sorge spontanea “Avrà successo”?

Innanzitutto per far chiarezza su ciò di cui stiamo parlando bisogna dire che Facebook Home non è un dispositivo e tantomeno un sistema operativo ma è un launcher , che può essere definito anche come un’estensione di Android oppure per rendere meglio l’idea possiamo paragonarlo a una sorta di “middleware” che funge da intermediario tra l’utente e il sistema operativo moblie, ma al tempo stesso facilissimo da usare con un solo dito.

Proseguendo nell’analisi per capire, più o meno, se avrà una vita breve o se invecchierà molto lentamente, partirei dalla scelta del nome che sicuramente non sarà stata una decisione casuale. La casa è vista dalla maggior parte di noi come un luogo accogliente, sicuro, confortevole, una struttura in cui viviamo, nella stragrande maggioranza dei casi, con la nostra famiglia e cioè con persone nei confronti delle quali nutriamo dei legami,oltre che sanguigni, affettivi. Grazie alla parola “Home” Zuckerberg vuole far capire che il legame tra Facebook e chi lo utilizza è sottilissimo, stretto quasi amorevole; inoltre oltre alla nostra famiglia potremo far entrare “in casa nostra” migliaia di amici, conoscenti o semplicemente contatti. Quindi riassumendo quanto detto posso affermare che stando comodamente seduto sul divano di casa, grazie al CEO di Facebbok ho l’opportunità di “addentrarmi” in una casa virtuale dove le mura sono sostituite da “stati” e da un susseguirsi di “a cosa stai pensando”. Il tutto andrebbe ad ingigantire ancora di più l’alone di interesse che si è creato introno allo smartphone, che da “semplice” telefonino diventerà una “casa mobile costruita su internet”.

Un altro punto a favore di Facebook Home è il fatto che è compatibile con tutti i dispositivi Android, che è attualmente il dispositivo mobile più diffuso al mondo perché gira su tanti modelli diversi di smartphone. Addirittura l’azienda HTC lancerà a breve lo smartphone di Facebook che consentirà al suo possessore di restare sempre aggiornato su ciò che i nostri amici stanno facendo sul social network semplicemente “buttando un occhio” alla schermata di blocco del dispositivo. Anche se indirettamente, quindi, Mark Zuckemberg è entrato a far parte della “guerra tecnologica” che vede da una parte lo schieramento costituito da Samsung e HTC e dall’altro il “guerriero solitario” Apple.

Per quanto riguarda gli aspetti che potrebbero far fallire questa “rivoluzione social” in primis bisogna considerare che Facebook Home non è disponibile per iOS, un sistema operativo mobile che è molto più funzionale di Android e che può contare sull’appoggio di milioni di utenti in tutto il mondo. Zuckerberg ha dichiarato che lui ama molto il su iPhone, già da questo si evince il fatto che per lui sarebbe un sogno approdare su iOS dal momento che non ha detto amo il Samsung Galaxy S……….., ma Apple vuole gestire tutto da se. Alla Samsung è facile attribuire una roba del genere “open culture” ma è ancora più facile affermare che l’azienda californiana è estremamente chiusa nei confronti delle innovazioni e delle novità “esterne”. Un altro aspetto che viene fuori da queste considerazioni è che il brillante CEO di Facebook potrebbe essere l’unico vincitore della “guerra tecnologica” in quanto sarà presente su quasi tutti gli smartphone del mondo. Da un lato infatti sono contento che Apple abbia chiuso “le porte in faccia” al social network fondato a Cambridge; e se Apple avesse preso questa decisione perché anche a Cupertino vogliono fare un’entrata a “sorpresa” nel mondo dei social network? L’idea per ora va nella sezione “Fanta-tecnologia” ma in un futuro lontano chissà…………

Ritornando agli aspetti che potrebbero ridimensionare il fenomeno il fenomeno di cui stiamo parlando bisogna prendere in considerazione che Facebook Home per la sua complessità sarà compatibile soltanto con alcuni dispositivi di fascia alta tra cui Galaxy S3, Note II, HTC One X., Samsung Galaxy S4. A questo è strettamente collegato il problema della “frammentazione di Android” che impedirà a circa la metà degli utenti di utilizzare Facebook. Infatti Facebook Home non funzionerà su Android 2.3 Gingerbread , che rilasciato nel lontano Febbraio 2011 è ancora la versione più diffusa di Android, utilizzato da circa il 40% degli utenti. Nessun tablet Android potrà usufruire inizialmente di quest anuova esperienza social.

Un’ altra cosa da mettere bene in evidenza è che proprio l’aspetto più significativo di questo nuovo progetto, cioè il fatto di essere sempre connessi ad Internet in modo da scaricare in tempo reale gli aggiornamenti del social network automaticamente, potrebbe rivelarsi un’arma a doppio taglio. Per quanto possa essere straordinaria la cosa, sicuramente “nuocera gravemente alla salute” della batteria dello smartphone , che avrà l’incorporazione di Facebook Home, perché per quanto uno smartphone possa essere potente e performante dovrà essere caricato, almeno per come la vedo io, più di una volta al giorno.

Certamente il launcher andrà a toccare anche un tasto molto “caldo” e molto caro agli utenti e cioè la privacy, infatti “the last but not list” troviamo le problematiche legate alla privacy. Om Malik, del sito Giga Om, si è soffermato proprio su questo argomento esternando le sue preoccupazioni sul fatto che Home essendo sempre attiva avrà libero accesso a tutte le funzionalità hardware dello smartphone, infatti sarà a conoscenza delle applicazioni che stiamo usando, conoscerà le nostre abitudini e i nostri spostamenti. La risposta di Facebook, come era facilmente ipotizzabile, è stata immediata e ha negato tutto sostenendo che non “terrà d’occhio” in modo attivo la posizione degli utenti e inoltre conserverà le nostre informazioni “solo fin quando saranno utili per fornirci i loro servizi”. Grazie a questa risposta Facebook ha cercato di placare i timori di Om Malik che però, sono convinto, in parte continueranno a sussistere.

Quindi prendendo in considerazione il tutto è possibile affermare che “Home” potrebbe farci vivere una nuova esperienza orientata interamente verso il mondo “Social” ma non solo, potrebbe far nascere nuovi mercati che hanno come unico scopo quello di soddisfare utenti sempre più ” Social”, insomma il mondo reale potrebbe diventare un unico “Mondo Social” dove la frase d’esordio del mondo “Come stai” porta essere sostituita da ” A cosa stai pensando”