FREEMIUM: La gallina dalle uova d’oro

Il termine freemium deriva dalla fusione delle parole free e premium, e spesso attribuito a quei giochi rilasciati gratuitamente sugli store virtuali e che fanno uso del sistema di in-app purchase per l’acquisto di contenuti aggiuntivi tramite l’uso di denaro. Nonostante ciò a mio avviso il termine freemium è usato impropriamente nel settore del mobile gaming, perchè penso
che questa definizione si adatta meglio ai software, e in particolare a quei software  che vengono offerti gratuitamente per un periodo di tempo limitato o con funzionalità limitate, con lo scopo di accaparrarsi una buona fetta di clienti pronti ad acquistare successivamente la versione a pagamento o premium.

Detto ciò, la categoria freemium calza a pennello per il settore delle applicazioni, riporto l’esempio di una nota applicazione “Shazam” che offre un numero limitato di tag giornaliero, limite che può essere rimosso con l’acquisto della versione full o “Rossa”. Di conseguenza la dicitura più adatta da usare nell’ambito del mobile gaming sarebbe quella di “Free-to-play”. Questo recente modello offre al giocatore la possibilità di giocare a titoli che vengono distribuiti in modo del tutto gratuito, offrendo però anche un servizio di acquisto interno al gioco di oggetti, power-up o livelli aggiuntivi. Il vantaggio di questo modello è che permette a qualsiasi acquirente di scaricare un titolo e giocarci, anche solo per poco, senza il rimorso di aver speso soldi per un gioco che non li meritava. Questo è l’unico vantaggio che offre questa tipologia di gioco, al contrario degli svantaggi che sono numerosissimi.

Partiamo dal fatto che questi giochi sono strutturati in modo da renderne difficile o quasi impossibile il completamento senza spendere soldi per l’acquisto di componenti aggiuntivi. Secondo uno studio fatto negli USA il 40% degli utenti iOS dopo aver scaricato un gioco “Free-to-play”, ha acquistato dei potenziamenti per progredire nel gioco, motivando questo loro acquisto con il fatto che il gioco risultava essere troppo frustante, almeno nelle prime ore. Per quanto detto finora il modello “free-to-play” non può essere definito come un problema ma come  un fenomeno, e questo fenomeno si sta espandendo a macchia d’olio perchè è una tendenza che dà ottimi frutti. Ciò che maggiormente mi ha fatto riflettere è il fatto che molti non spenderebbero nemmeno un centesimo per un determinato gioco ma spendono centinaia di euro per potenziare un personaggio o per renderlo esteticamente più gradevole. Secondo me il freemium sta trasformando l’App Store in un casinò. Quando vediamo la pubblicità di un casinò cosa comprendiamo? Comprendiamo che è facile vincere e dato che il soldo facile fa gola a tutti, l’abbindolato preso dall’euforia inizia a giocare, ma soprattutto inizia nel 90% dei casi a perdere,non accorgendosene subito, ma se ne accorgerà quando andando a mettere le mani in tasca, queste ultime sarrano vuote.

 

Le grandi software house propongono dei titoli gratuiti che hanno come obbiettivo quello di “incantarci” fin da subito, come il recente Real Racing 3 ,ma quello che molti non sanno è che dietro questi giochi si nascondono psicologi che hanno architettato il tutto per far spendere soldi all’utente senza che questo se ne accorga. Infatti dopo pochi minuti i giochi “free to play” diventano statici, monotoni e avvilenti, allora siamo costretti ad acquistare qualche miglioramento per andare avanti, richiamando alla mente anche il fatto che alla fine il gioco che con qualche spicciolo ci potrà far divertire non l’abbiamo pagato, ma andando ancora avanti anche l’ultima spesa fatta non sembra soddisfarci a pieno e cosi iniziamo ad acquistarne altre, perdendo il conto dei soldi spesi perchè un altro svantaggio dei freemium è che sono una spesa non preventivabile. Inoltre nei giochi “free-to-play”, che da ora inizieremo a chiamare “pay-to play”, in cui è possibile a giocare online la spesa per i potenziamenti si moltiplica perchè entriamo in competizione con gli altri gamer, ignari di quanto abbiano investito in un gioco mediocre. Ma in tutto questo Apple come vede la cosa?

Apple ha permesso l’invasione dello Store da parte di questi giochi perchè l’azienda che ha come simbolo una mela morsicata incassa il 30% su ogni transizione eseguita, e potete capire da soli che è una cifra astronomica, ed è ovvio che la maggior parte degli sviluppatori cerchi di creare un’app sui generis perchè per entrambi  il freemium rappresenta una “gallina dalle uova d’oro”.

Per quanto mi riguarda gli svantaggi superano di gran lunga i vantaggi, o per meglio dire il vantaggio definito così per convenzione. Io spero che la politica freemium potrebbe rappresentare solo una tendenza destinata a svanire in breve tempo, perchè sembra essere un vero e proprio circolo vizzioso irrisolvibile. Ma poi mi domando che senso ha pagare per essere più forte, è un pò come usare i trucchi ma almeno i trucchi erano gratuiti e potevano essere disattivati a piacimento. Un’altra cosa che ha attirato la mia attenzione è che guardando sullo Store è più precisamente nella categoria “Top redditizie” il 50% sono freemium, e ciò è un controsenso. A rendere la pillola più amara del previsto è che le soluzioni a questo,che ora per tutte le ragioni elencate possiamo definire un problema, ci sono infatti prendiamo ad esempio “Angry birds space” che ha proposto una versione gratuita con ads ed una a pagamento senza, oppure lanciare una versione gratuita per testare il gioco e poi una versione full con contenuti aggiuntivi, oppure tornare ai giochi pieni di banner plubbicitari che potevano scomparire comprando il gioco, ma più semplicemente perchè non tornare alla formula”Tutto e Subito” cioè pagare il gioco fin da subito ed avere libero accesso a tutti i contenuti.