Sushi mania, è l’ora del fai da te!

Fino a poco tempo fa andare a mangiare sushi era qualcosa di ricercato, di esotico, si andava al ristorante giapponese per provare un gusto diverso e originale. Oggi c’è stata una diffusione a macchia d’olio dei sushi bar e a salvare la cucina giapponese dal tramonto ci hanno pensato alcuni chef creativi che hanno osato cambiare le ricette più tradizionali.

Le origini del Sushi sono antiche: l’accoppiata riso-pesce è nata per la necessità di conservare il più a lungo possibile il pesce.  Per questo scopo il pesce veniva disposto tra strati di riso e tenuto pressato per svariato tempo; il pesce, fermentando, reagiva chimicamente con il riso, che iniziava così a produrre acido lattico, provvedendo a marinare il pesce e garantendone nel tempo la commestibilità. Questo processo di fermentazione era lungo, durava anche diversi mesi. Successivamente, la tecnica venne affinata, aggiungendo aceto di riso al composto, rendendo molto più rapida la fermentazione. Ad inizio ‘800 si iniziarono a consumare bocconcini di riso cotti con aceto e conditi con pesce crudo e fresco, venduti su tipici banchetti per strada. Dopo la fermentazione solo il pesce veniva mangiato mentre il riso veniva scartato: così è nata l’idea del sushi moderno.

Nel resto del mondo il sushi è più una moda da seguire, ma in Giappone è una vera e propria arte, per questo motivo diventare “ maestro di sushi” richiede una lunga gavetta: per i primi due anni l’apprendista può solo guardare il proprio maestro e fare il lavapiatti, in seguito può passare a cuocere il riso e, infine dopo quattro anni, può apprendere l’arte della scelta del pesce, del taglio e della composizione dei singoli piatti.

Se cercate un nuovo lavoro potete prendere esempio dai 4 ristoranti di Mark Van Grack,che ha mutuato la tradizionale cena sughi servendola sul corpo nudo di una ragazza o un ragazzo.
Si tratta infatti di un omaggio a Van Greack nell’antica arte del pranzo del Nyotaimori, che è stata praticata per secoli in Giappone, in particolare nelle abitazioni delle Geishe, ed è ancora parte integrante della tradizione artistico-culinaria del Giappone.
Il Nyotaimori prevede che si mangi sushi o sashimi servito su una donna nuda, mentre nel Nantaimori i piatti sono di sesso maschile. Questa rara, e costosa, raffinatezza nipponica è stata di recente resa popolare anche in Occidente da film come Sol Levante, Bruno e Sex and the City. “Le parti intime delle modelle sono coperte e protette da foglie di banana e fiori, e i clienti del ristorante sono molto rispettosi.” Niente di volgare né di offensivo, pertanto, ma solo un modo per riproporre in modo “artistico” un’antica tradizione nipponica, aggiornandola secondo i canoni della cultura statunitense.

Quest’arte culinaria oggi si può praticare tranquillamente anche nelle nostre cucine con il “fai da te” grazie ad accessori che permettono la realizzazione del sushi, come il nostro “Roll Sushi Maker”.